Babbo Natale nel ricordo di una bambina dell’Istria

Pubblichiamo la testimonianza di un esule istriana e del suo ricordo del Natale in Istria e di quando Babbo Natale si chiamava San Nicolò. La bambina di un tempo oggi membro del Comitato di Milano dell’Anvgd (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) Anna Maria Crasti ringraziamo per la gentile concessione.

«San Nicolò, per noi bambini di tanti anni fa, era la grande festa. Non esisteva Babbo Natale. Gesù Bambino non portava doni. E non li porta tuttora. Aspettavamo con ansia, anche un po’ impauriti “ se te son sta cativo, San Nicolò te portara’ El Carbon “. Ma San Nicolò perdonava tutte le nostre piccole disubbidienze, la nostra svogliatezza a scuola, le liti con i nostri amichetti. 

A Trieste, in Viale XX Settembre, c’era , forse c’è ancora, una grande Fiera di San Nicolò che durava per una settimana. Ci andavamo ,anche ogni giorno , a guardare avidamente quelle bambole, quelle automobiline, quei giochi sospirati. E i piccoli chioschi pieni di profumo dello zucchero filato: stavamo per lunghi minuti ad assaporare quel profumo e ad ammirare la bravura nel creare quella dolce grossa golosa matassa bianca.

A Trieste c’erano due meravigliosi negozi di giocattoli “Orvisi“ e “Sante & Giacomello” Che esponevano i primi trenini elettrici che incantavano i bambini e, tanto, anche i papà. L’attesa lunga interminabile agitata notte di noi piccoli che ci chiedevamo se eravamo stati bravi o no: ”San Nicolò avrebbe esaudito i nostri desideri?”

E ci facevamo un esame di coscienza, consapevoli che proprio tanto bravi non lo eravamo stati. Ancora, dopo tanti e tanti anni, quell’attesa, sempre esaudita, la ricordo con dolcezza. Mi rivedo bambina, credulona, convintamente credulona, che non vuol vedere i regali incartati e nascosti, che vuol credere a tutti i costi che esiste un omone vestito di rosso buono e gentile con i bambini. Ma mamma e papà avevano deciso che oramai ero grande e che quell’uomo di rosso vestito, con una lunga barba bianca non esisteva. Quel segreto ora lo custodivo per i miei fratelli più piccoli che non dovevano sapere e che, ancora, credevano a San Nicolò.»

(crediti “discover-trieste.it)

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